"...E quindi uscimmo a riveder le stelle..."



Nell'anno di Dante, nell'anno dopo le pezze e gli stracci, i libri hanno preso il sopravvento.

Personaggi e storie si sono intrecciate alla mia, un pó come Penelope che ha intrecciato e cucito i fili della sua tela, e poi l'ha disfatta perché funziona così, o almeno così dice la storia.
E forse nell'assurditá della leggenda ci stava un briciolo di verità.

Aspettare è un arte, aspettare è un'esperienza che si impara sulla pelle, nel sale, sotto il sole e contro vento. E poi? Che accade? Accade che la vita fa come le pare.
Perché se perfino Ulisse ha girato per miglia e miglia quando la distanza geografica si poteva quasi fare a nuoto per tornare a casa, tu che cosa pretendi?
E allora se ci pensi a fondo, solo una storia assurda come la sua può dare senso alla storia che vivi ogni giorno.

Ed alla luce di questo comprendi che i morsi allo stomaco restano lì ma ci fai meno caso, non sempre, ma a volte restano lì e tu continui a camminare perché nell'altra storia, la tua, bisogna continuare a camminare sempre, anche se sei alla deriva.
Perché la strada, come dice Castaneda, è solo una strada.

DON JUAN: «Tutto è solo una strada tra tantissime possibili. Devi sempre tenere a mente che una strada è solo una strada; se senti che non dovresti seguirla, non devi restare con essa a nessuna condizione. Per raggiungere una chiarezza del genere devi condurre una vita disciplinata. Solo allora saprai che qualsiasi strada è solo una strada e che non c'è nessun affronto, a se stessi o agli altri, nel lasciarla andare se questo è ciò che il tuo cuore ti dice di fare. Ma il tuo desiderio di insistere sulla strada o di abbandonarla deve essere libero dalla paura o dall'ambizione.»

«Ti avverto. Guarda ogni strada attentamente e deliberatamente. Mettila alla prova tutte le volte che lo ritieni necessario. Quindi poni a te stesso, e a te stesso soltanto, una domanda. Questa è una domanda posta solo da un uomo molto vecchio. Il mio benefattore me l'ha detta una volta quando ero giovane, e il mio sangue era troppo vigoroso perché la comprendessi. Ora la comprendo. Ti dirò che cosa è: "Questa strada ha un cuore?" Tutte le strade sono uguali; non portano da alcuna parte. Sono strade che passano attraverso la boscaglia o che vanno nella boscaglia. Nella mia vita posso dire di aver percorso strade lunghe, molto lunghe, ma io non sono da nessuna parte. La domanda del mio benefattore ha adesso un significato." Questa strada ha un cuore? Se lo ha la strada è buona. Se non lo ha non serve a niente. Entrambe le strade non portano da alcuna parte, ma una ha un cuore e l'altra no. Una porta un viaggio lieto; finché la segui sei una sola cosa con essa. L'altra ti farà maledire la tua vita. Una ti rende forte; l'altra ti indebolisce.»

Ecco alla luce di queste strade che hanno un cuore, e che comunque non portano da nessuna parte, nell'attesa, nel cammino, nella speranza, nel desiderio, "uscimmo a riveder le stelle"  perché comunque abbiamo bisogno di credere che da qualche parte qualcuno/a ci aspetti mentre tentiamo di seguire una rotta, di ascoltare i segnali, di tracciare un sentiero dalla terra alla luna, oltre le stelle, oltre ciò che non ha un senso.

Perché ciò che conta non è il senso, ma il cuore.
E nonostante le prove da superare ed i labirinti, in questa strada di grovigli e specchi rotti, di cocci e risacche di parole che girano senza sosta, le stelle restano lì, e noi dobbiamo solo ricordare di alzare il naso all'insù. 

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