Quelle piccole cose che non cambiano i mali del mondo, ma curano i tuoi.

 


Ai sorrisi spettinati,

alle attenzioni delicate,

ai messaggi senza senso,

alle risate inaspettate,

ai posti vuoti,

ai cuori rivoluzionari che non cedono.

 

Ai pensieri aggrovigliati,

ai respiri senza fiato,

alle emozioni vagabonde,

ai regali belli,

al mare blu e profondo dove hai lasciato i tuoi segreti,

al vento freddo che strappa il cuore,

alla pazienza che si è messa a ricucire tutto quello che valeva la pena salvare,

ed agli sguardi verso l’orizzonte che portano a fare ancora un passo in più.

 

Alle lacrime versate,

ai batticuore,

ai film mentali,

alle bugie,

al sudore, alla fatica e ai non mi va,

alla solitudine ed alla mancanza,

ai vaffanculo detti tra i denti e mai recapitati perché forse avremmo dovuto consegnarli,

ed a quelli che non si meritano niente, ma ti ricordano come un faro che è solo una tua responsabilità prenderti cura di te.

 

Al bacio della buonanotte che ti hanno dato leggero sulla guancia per non farti svegliare,

alle novità passeggere come le meteore,

alle vecchie conferme che ti ricordano la strada di casa come le stelle,

ai nuovi viandanti incontrati lungo il cammino che accompagnano i tuoi passi.

 

Ai momenti di follia,

ai momenti di paura,

alla gentilezza che porca miseria non la usate mai,

ai grazie che sono sempre troppo pochi, come le scuse.

 

Alle parole,

ai pensieri veloci,

ai silenzi pieni di mondo,

al teatro, alla musica ed all'arte,

ai punti d’inizio e d’arrivo, purché siano punti.

 

Ai nonostante,

alle perdite,

al costruire,

all'ignoto, al caso, alle coincidenze e alla sfiga,

ed ai sogni sparsi in mezzo ai calzini.

 

Ecco buon anno,

perché poi in un attimo ricomincia tutto e bisogna far caso a quelle piccole cose che non cambiano i mali del mondo, ma curano i tuoi.

 

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