L'anno delle tracce e dei nodi

 


Benvenut* nell'anno delle tracce e dei nodi. 

In quest'anno ho scoperto che tracciare e legare hanno al loro interno un verbo altrettanto importante: divenire

Con tutti i passi che non sapevo di fare per ritrovarmi, quei passi invisibili sotto la pelle che non sei veramente consapevole di aver percorso. 

I passi lontani che cercano il cuore e i sorrisi spezzati dal sale, perché non importa dove sei, tu le lacrime non le sai tenere dentro e allora piangi e non te ne vergogni mai. 

Sei sempre lì a guardare l'orizzonte intent* a tracciare a casaccio le rotte verso una meta che resta la stessa e non è mai uguale, eppure per quanto ti ostini a percorrere la strada seguendo i segnali alla fine la vita fa come le pare. 

Perché forse è vero che: 
"Ricevi solo quello che dai e… forse qualcosa in meno di quello che dai"
ma le tracce si posano per lasciare un pretesto per tornare, e i nodi si legano quando ci sono punti nello spazio e nel tempo che vanno fissati per ricordare qualcosa, qualcuno, un istante che ha lasciato un segno. 

È tutto in divenire, ciò che non muta muore, ciò che muta diventa altro e ti porta altrove, verso chi forse ti sta aspettando, verso chi ti vuole bene, perché la distanza è solo questione di kilometri, il pensiero non conosce la distanza, il pensiero è immanente: insito e inseparabile

E come mi ha ricordato una persona a me cara, la bussola la teniamo noi, sempre.
Ad maiora. 

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