Settembre e tutto quel che significa.
Era nel 2012 ed era settembre, ed anche i giorni erano questi.
Lì c'era l'oceano, e poi c'era la strada.
Ora c'è il mare ed anche se in maniera diversa c'è sempre la strada.
A Finisterre c'ero io da sola a scrivere con una penna blu su un diario, e oggi ci sono sempre io a Capo Vaticano a scrivere con un'altra penna, sempre blu, su un quaderno.
I capelli erano lunghi, ma stavolta un pó di più.
Il colore è simile, ma l'impronta è la stessa.
In mezzo a queste foto c'è una vita ed un milione di altre vite, tutte legate tra loro anche se ognuna fa capo a sé stessa.
Nel 2012 è stata la prima volta che sono partita per viaggiare da sola.
Ed a distanza di nove anni mi trovo di nuovo su una panchina, davanti al mare, a guardare l'orizzonte lasciando qualcosa di me in cambio di qualcos'altro.
Anche oggi come allora il tempo non è stato clemente, nuvole e pioggia.
Ed è stato un completo tuffo nel passato.
Sembrava un dejavú, ma è tutto diverso, o forse è tutto uguale e la chiave sta proprio lì, nel cambiamento.
C'è un cuore in ogni cosa, capirne l'importanza è un dono che si vede solo voltandosi indietro.
Come me che guardo altrove, perché tutto passa, tutto muta, tutto si trasforma e mentre accade non ci si ferma, se non per riposare, respirare e poi si ricomincia e si continua a puntare lo sguardo, sempre fisso, verso te e verso il mare.
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