Si continua a camminare...

Qualche anno fa, precisamente nel 2012 decisi di intraprendere un viaggio da sola. 
Senza amici, senza senza alcun membro della mia famiglia, senza il mio ragazzo, anche perché all'epoca ancora non avevo nessuno al mio fianco. 
Scelsi di partire di stare lontano da tutti, perché avevo bisogno di tempo per me. 

Avevo appena finito una stagione teatrale che mi aveva visto impegnata come attrice per tutta l'estate,  papà già non stava bene, ma avevo al mio fianco degli amici su cui sapevo di poter contare. 
Scelsi di mettermi alla prova, un pò per dimostrare a me stessa che sarei stata in grado di affrontare anche la solitudine più estrema durante la fatica e lungo il cammino. 

Scelsi di partire per fare alcune tappe del Cammino di Santiago. 
Un piccolo sogno che coltivavo da anni, arrivare a Roncisvalle dopo aver camminato a piedi e aver valicato i Pirenei e poi continuare con altre tappe fino a raggiungere Finisterre e l'oceano. 
Partii con un equipaggiamento essenziale, quasi scarno, convinta di aver pensato a tutto mi accorsi durante il cammino che l'imprevisto era sempre in agguato. Avrei dovuto farcela da sola. 

Il mio cellulare nel 2012 non aveva ancora la connessione dati, in compenso avevo un roaming particolarmente salato , quindi solo sms a casa e agli amici, qualche connessione fugace dall'internet point che incontravo lungo il cammino, e il riserbo di qualche telefonata di emergenza. 
Oggi ripenso a quante lezioni ho imparato in quei 15 giorni in cui il mio mondo e la mia quotidianità erano in stand-by. Ho imparato a conoscermi, ho imparato a lasciare andare le persone e ad accettare che io posso arrivare fino ad un certo punto, posso arrivare fino a dove mi compete, fino a dove è mia responsabilità. In questi giorni mi sento nuovamente come quando ero in cammino e la fatica si faceva sentire forte, ma non mi fermavo, arrivavo alla tappa successiva, continuavo ad andare avanti.

In questi giorni ci sono nuove prove, nuove sfide personali, al lavoro, la formazione che ho scelto di riprendere, la casa, le bollette da pagare. 
Ed anche se so di essere allenata, e continuo ad ottenere i miei risultati, anche se sono consapevole che da quel settembre 2012 di strada e di difficoltà vere, reali e tangibili che ti spaccano l'anima ce ne sono state, io so che le ho affrontate. 
Sono andata avanti, ma continuo a cercare il modo per non spezzare il fiato. 
Ora gli amici sono meno di quelli di prima, ma sono più veri.
Papà non c'è più e a casa gli equilibri sono diversi. 
Io non vivo più con mia madre e convivo con il mio ragazzo, ma le delusioni spuntano ugualmente. 

So di essere umana, so di essere emotiva, probabilmente ancora ingenua perché credo ancora nella bontà e nella buona fede di quelli che si avvicinano e si spacciano per amici, quando in realtà cercano il loro profitto e l'interesse personale. Fa niente, sbaglierò ancora, continuerò a cadere e come sempre mi rialzerò perché ho fatto e faccio tesoro di me stessa,  perché so di essere amata e nonostante l'immancabile sfiga che mi perseguita io vado avanti, non so fare altro. 
Anche se i lividi e le ammaccature della vita temprano il cuore, ci sono sempre altre persone che lo sanano, che curano le ferite, che fanno tornare il sole. E quindi si continua a camminare...


Foto scattata  da me durante il mio Cammino di Santiago


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