Desideri...


Spiegare una passione, una scelta di vita come quella artistica non è affatto semplice, dovrei riuscire a trovare le parole per spiegare qualcosa che fa visceralmente parte di me.

È come chiedere a qualcuno perché ama il cioccolato, questo può rispondere: perché è buono, perché mi piace, perché mi da felicità. Ma la verità è che le parole non saranno mai dei contenitori abbastanza capienti per capire fino in fondo quel desiderio.

Ricordo che fin da bambina, il desiderio di mettere in scena qualsiasi cosa era già lì e con il passare degli anni è diventato sempre più dirompente. Ricordo la fatica e i sacrifici che questa scelta mi ha portato, ma non la rimpiango mai, mi ha reso una persona resiliente, e se non sapete cosa significa andate a cercarlo.

Ma ora qualcosa è cambiato, io non sono in gran forma, e anche se questo non mi ha mai fermata, ora devo farlo per forza e il riposo porta con sé tanti pensieri.

Forse con il passare degli anni mi sono stancata di sentire scuse, di sentire giustificazioni. Sono stanca di lavorare senza essere retribuita per il lavoro che faccio, specialmente quando il lavoro da eseguire deve essere impeccabile e professionale.

Cari tutti: se chiedete tanto, abbiate anche il coraggio di dare quanto spetta a chi di dovere.

Ma tanto la condivisione di questi pensieri è sciocca, rientro in una categoria di non pagati per eccellenza, poveri artisti squattrinati, che elemosinano lavoro per una dose di palcoscenico, come tanti piccoli drogati siamo disposti a tutto per di poter vivere il nostro sogno, e le persone se ne approfittano.

Io sono stanca di lasciare che la gente si approfitti della mia dignità artistica.

Voglio prendermi del tempo per me, per ritornare in contatto con la vera essenza dei miei desideri, dovunque essi portino. Forse fermarsi a pensare è l’unico modo per ricominciare a camminare.


Photo By Lucas Pezeta


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